Alessia era a bordo di una motocicletta che il 26 marzo scorso si scontrò con una autovettura sulla SP3 Matera-Metaponto
"Un esempio di buona sanità pubblica". Così Alessia Montemurro, una giovanissima ragazza materana definisce la sua esperienza vissuta all'ospedale Madonna delle Grazie di Matera, a seguito di un grave incidente stradale nel quale è rimasta coinvolta lo scorso 26 marzo. Alessia ha voluto ringraziare pubblicamente i medici e il personale sanitario dell'ospedale di Matera scrivendo una lettera in cui ha elogiato le cure ricevute durante i mesi di ricovero, la professionalità e la sensibilità dei medici che l'hanno seguita ed operata, nonché la disponibilità del personale sanitario con cui ha trascorso lunghe settimane durante la degenza.
Alessia era a bordo di una motocicletta che si scontrò con una autovettura sulla SP3, la strada che da Matera conduce a Metaponto, nei pressi di Serramarina. Sia lei come passeggera che il conducente della moto rimasero feriti nell'impatto. Per Alessia, vista la gravità delle ferite, fu necessario l'intervento dell'elisoccorso del 118 che atterrò sulla strada provinciale in quella prima domenica di primavera, e la trasportò a Matera in pochissimi minuti.
Prima in Pronto Soccorso, successivamente in Rianimazione, poi in Ortopedia per essere sottoposta a due delicati interventi per le fratture riportate al bacino, Alessia, dopo mesi di degenza e di riabilitazione, è tornata a casa e sta bene. Ha superato al meglio questo drammatico momento ed ha voluto condividere pubblicamente la propria gratitudine per "l'eccezionale assistenza ricevuta durante la permanenza all'ospedale Madonna delle Grazie". Nella sua lettera aperta Alessia ringrazia il personale ospedaliero "per le attenzioni ed il sostegno morale quotidianamente riservato e per i puntuali e costanti aggiornamenti forniti ai miei familiari sulle mie condizioni di salute post-operatorie". Nel ribadire la competenza del personale sanitario dell'ospedale di Matera, Alessia conclude la sua lettera con un "grazie di cuore" con la "speranza che l'esperienza da me vissuta di buona sanità pubblica trovi riscontri in altri pazienti".