Il gruppo civico “Impegno Comune” ritiene doveroso comunicare le sue osservazioni sulle questioni riguardanti l’incontro della minoranza sul Piano d’Ambito. Nella logica della coerenza politica, requisito raro, l’amministrazione Bianco in continuità con la vecchia amministrazione Leone, sta perseguendo obiettivi lasciati di fatto in stand-by nel quinquennio “Mascia”. Le istanze evocate in campagna elettorale stanno trovando modo, giorno dopo giorno, di essere portate a compimento o comunque si sta tentando di portarle avanti. Il gruppo in maggioranza, di fatto blindato e coeso, sta dimostrando unione e lealtà, nei rapporti e nelle “promesse”. Leale, tra le altre cose, anche il non essersi mai nascosti dietro colori politici “sbiaditi” anzi, affermando da sempre di essere un gruppo di centro-destra e gridandolo a gran voce. Non come alcuni che pur di poter attingere a destra e a sinistra, esternano la loro collocazione politica sempre “tra i denti”, sibilando a volte.
Ritornando all’incontro sul Piano d’Ambito, riteniamo che qualche parola debba essere ben spesa per nuovi e vecchi politici che di fatto stanno sentenziando su uno strumento che vuole e vorrà il bene di Policoro e non il contrario. Forse è dai tempi del Cavalier Montesano che non si pensa al futuro delle prossime generazioni di Policoro come in questo caso.
Al consigliere Modarelli vorremmo ricordare che l’amministrazione Leone, di cui lui faceva parte, non fu mandata a casa. Finì, come accade di solito dopo cinque anni, il suo mandato. Mandato che ha sfiorato di nuovo nel 2017 con buona parte dei candidati presenti nella precedente coalizione, Modarelli compreso.
Allora, oggi che è all’opposizione, è comprensibile che possa sollevare, se mai ce ne fossero, istanze a sfavore del piano d’Ambito, ma ci chiediamo il perché, nel 2017, non abbia rifiutato di candidarsi con Leone, pur sapendo che questo strumento sarebbe stato poi un cavallo di battaglia da portare a ogni costo avanti?
Un funambolico politico il nostro caro amico Gianluca, che passa, tra le latre cose, dagli incontri per la candidatura di Bardi alla Regione, alle inaugurazioni nelle scuole con Piero Marrese, fino ai dibattiti sul Piano d’Ambito al fianco di Gianluca Marrese, Maiuri e co.
E poi c’è Gianluca Marrese, un altro che insieme ad ex politici di zona, ricomincia coi post da policoresi autoctoni, difensori del mare, della terra, della vita. Dei o semi-dei del nuovo millennio che, in cinque anni di governo cittadino, non hanno immaginato e pianificato nulla per la Città, ma sono rimasti a guardare, a litigare tra loro nei vari valzer di giunta, a giocarsi e scambiarsi poltrone, facendo portare la “croce” di tutti i mali al povero Mascia, chiuso nel suo palazzo di vetro a perdere la faccia dopo una carriera lavorativa di tutto rispetto.
Ci piacerebbe che ognuno si facesse un bagno di umiltà, criticasse certo, dove è possibile criticare, e attenda, lasciando “fare” a chi è stato demandato dal popolo a “fare”.
Tutto il resto sono parole vuote. E ai policoresi non fanno bene. Laddove ci fossero istanze serie al Piano d’Ambito siamo certi che saranno tenute in considerazione, ricordando che le scelte coraggiose appartengono agli uomini coraggiosi. E il Piano d’Ambito è un atto di coraggio per la Città di Policoro tutta e non un atto di coraggio destinato a “pochi” eletti e a gruppi di potere ristretti.