animazione.gif

 

R.jpeg

Nel premettere che i provvedimenti adottati non implicano alcuna responsabilità dei soggetti sottoposti ad accertamenti e che le informazioni sul procedimento penale in corso sono fornite in modo da chiarire la fase in cui il procedimento pende e da assicurare, in ogni caso, il diritto della persona convolta a non essere indicata come responsabile, fino a quando la stessa non sia stata accertata con sentenza irrevocabile, il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Vibo Valentia ha dato esecuzione a tre ordinanze di applicazione di misure cautelari personali e reali nei confronti di vari soggetti, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Vibo Valentia su richiesta della locale Procura della Repubblica guidata dal Procuratore Camillo Falvo. Il provvedimento riguarda il divieto temporaneo di esercitare attività economiche ed imprenditoriali per mesi 6 nei confronti di tre persone fisiche e il contestuale sequestro preventivo, per 6 soggetti, di disponibilità finanziarie per circa 5 milioni di euro, nonché del capitale sociale e del complesso aziendale di una società operante nel settore commercio al dettaglio e di un'altra esercente l’attività di locazione immobiliare. Ai destinatari del provvedimento cautelare viene contestato, nella loro veste di amministratori di fatto e di diritto, il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale aggravata. Le indagini, condotte dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Vibo Valentia unitamente alla Sezione di Polizia Giudiziaria, hanno permesso di appurare un organizzato “sistema di società”, realizzato da un’unica regia riconducibile agli indagati, finalizzata a proseguire l’attività imprenditoriale attraverso la costituzione di nuove società che rappresentavano la continuazione aziendale della precedente impresa. Segnalati all’Autorità Giudiziaria anche alcuni membri, pro tempore, degli organi sociali di un Istituto di Credito che hanno posto in essere diverse operazioni bancarie irregolari, aggravando il dissesto della società fallita, che all’epoca dei fatti si trovava già in precarie condizioni finanziarie. Le società e i negozi sequestrati sono stati affidati ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale, con il compito di garantire la continuità aziendale e mantenere i livelli occupazionali, per preservare i diritti dei lavoratori e della stessa utenza. Il servizio testimonia l’elevata attenzione che l’Autorità Giudiziaria e la Guardia di Finanza di Vibo Valentia pongono alle condotte fraudolente con specifico riferimento ai reati fallimentari, al fine di intercettare e reprimere ogni forma di illegalità economica, per restituire genuinità e competitività al mercato, a salvaguardia degli operatori economici onesti.