“Necessita cambiare approccio nel ripartire le risorse, ad oggi, mentre gli interventi rivolti alle donne e la rete dei centri di sostegno e rifugio per le vittime è ampia e abbastanza strutturata, meno attenzione viene posta agli interventi e alle strutture rivolte agli uomini. La violenza maschile contro le donne rappresenta un fenomeno sociale con radici culturali profonde, che ancora oggi permeano le relazioni tra uomini e donne in tutto il mondo come anche nel nostro Paese. Il cambiamento di ogni singolo soggetto è un nuovo tassello nel cambiamento culturale del Paese”.
E’ il pensiero espresso dal Segretario Provinciale dell’Ugl Matera, Pino Giordano a margine e, su gradito invito a partecipare, al convegno ECM dal titolo ‘Il profilo criminologico e psicopatologico dell'autore di violenza di genere’ svoltosi presso la Sala Consiliare del Comune di Policoro in provincia di Matera.
“E’ senza dubbio un evento dall’alta valenza scientifica che ha visto prendere parte illustri ospiti su un tema di estrema attualità. All’evento – prosegue Giordano – l’Ugl Matera ha consegnato all’On. Sen. Dott Cosimo Latronico, Assessore regione Basilicata con delega alla salute, politiche per la persona e PNRR un documento elaborato dal Centro Studi Ugl Matera su tale argomento e sulla violenza in genere contro le donne. Riteniamo che un efficace sistema di tutela dovrebbe prevedere un nuovo approccio omnicomprensivo che preveda una rivisitazione degli attuali organismi di Parità e di Pari Opportunità nell’ottica della creazione, più che mai urgente, di un Organismo collegiale ed indipendente per gli interventi in materia di tutela dei diritti umani e contrasto delle discriminazioni, comprese le discriminazioni multiple e sui luoghi di lavoro. Per quanto riguarda l’analisi del fenomeno della violenza di genere – ha aggiunto Giordano – non possiamo che condividere l’iniziativa e gli intervenuti, tutti, in special modo gli approfondimenti di Vincenzo Pierro, Direttore ff Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura SPDC ASM e di Antonella Magno, Psicologa clinica e forense Psicoterapeuta GO Tribunale per i Minorenni Taranto e Referente SITCC Basilicata. “Bene, tale convegno pone l’obiettivo di indagare il profilo psicopatologico e criminologico dell’autore di violenza di genere alla luce della prospettiva della Psichiatria, della Criminologia Clinica e della Psicopatologia forense”, aggiunge la Segretaria Nazionale Ugl per le Autonomie, Ornella Petillo: “la Convenzione di Istanbul (la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, aperta alla firma l'11 maggio 2011 a Istanbul) per raggiungere l’obiettivo di eliminare ogni forma di violenza di genere, individua quattro principali strategie di intervento, le cosiddette quattro P: "Prevenire, Proteggere, Perseguire e Politiche”. Le strategie, da porre in essere in modo integrato in stretto coordinamento con i servizi specializzati di sostegno alle vittime come prevede la disposizione di cui all'articolo 16, comma 3, della Convenzione di Istanbul, sono dirette alla prevenzione della violenza, alla protezione delle vittime e alla sanzione delle condotte lesive. In questo contesto, gli interventi rivolti agli uomini autori di violenza si collocano a cavallo dei primi tre assi (la Prevenzione, la Punizione e la Protezione). Certamente non tutti gli uomini autori di violenza cambiano, ma ogni progresso che si evidenzia in quegli uomini rappresenta comunque un passo avanti nel contrasto alla violenza sulle donne. Per concretizzare programmi per uomini autori di violenza a livello territoriale c’è bisogno della collaborazione di reti istituzionali e dell’associazionismo. Gli enti locali – concludono Petillo e Giordano – per l’Ugl giocano un ruolo determinante per il raccordo degli interventi soprattutto attraverso l’integrazione del contrasto alla violenza sulle donne. Per svolgere un’efficace azione preventiva e di contrasto sulla violenza, questi programmi devono essere inclusi nel sistema d’intervento integrato e partecipare attivamente a collaborazioni e a strategie di lavoro di rete contro la violenza domestica. In questo senso è fondamentale che i Centri per uomini autori di violenza siano accreditati e presenti a livello nazionale, inseriti nei protocolli di contrasto alla violenza di genere esistenti nei diversi territori e che questi collaborino alla creazione e sviluppo di reti con tutti i servizi coinvolti come il sistema di giustizia, le Forze dell’ordine, i servizi sociali, i servizi sanitari e servizi per la protezione dell’infanzia, i Centri antiviolenza e più in generale gli operatori pubblici e privati che intercettano la violenza domestica come gli ordini professionali e i professionisti. La cooperazione e la partecipazione a sistemi di collaborazione e reti dovrebbe riguardare sia lo sviluppo di strategie di contrasto alla violenza, sia la gestione di singoli casi su cui si sta intervenendo”.