Nella mattinata odierna, il personale della Squadra Mobile di Matera, unitamente agli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Policoro, ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di un Assistente Capo della Polizia di Stato, in servizio presso l’Ufficio UPGSP della Questura di Matera. L'ordinanza, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Matera, è stata disposta a seguito di un’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Matera che ha portato alla luce gravi indizi di colpevolezza a carico dell'agente.
Le accuse nei confronti del poliziotto riguardano una serie di episodi di concussiòne continuata, durante i quali avrebbe approfittato della sua posizione per esercitare pressioni indebite su autotrasportatori durante i controlli stradali. Secondo quanto riportato nell’ordinanza, l’agente avrebbe minacciato sanzioni pesanti e il ritiro dei documenti di circolazione per veicoli commerciali, chiedendo in cambio somme di denaro per evitare la contestazione delle presunte infrazioni.
Le indagini, condotte con strumenti investigativi avanzati e coordinate dalla Procura, hanno portato alla raccolta di testimonianze di almeno dieci persone offese, autotrasportatori provenienti da diverse regioni. Le dichiarazioni degli autisti, unite a riscontri documentali e telematici, hanno contribuito a ricostruire i contorni di una condotta illecita protrattasi per diversi mesi. Tra gli episodi più significativi, si segnala il caso di un autotrasportatore al quale l’agente avrebbe richiesto una somma di 300 euro tramite bonifico bancario, minacciando il ritiro dei documenti di circolazione se non fosse stato pagato. Il poliziotto avrebbe poi inviato un messaggio, lasciando intendere che la questione fosse “risolta” dopo il pagamento.
Le indagini hanno confermato che le richieste estorsive non erano sporadiche, ma facevano parte di un disegno criminoso ben strutturato. Gli autotrasportatori coinvolti erano costretti a versare denaro in cambio dell’omissione delle sanzioni, creando una rete di corruzione che, stando agli inquirenti, avrebbe potuto coinvolgere ulteriori soggetti.
L'adozione della misura cautelare, spiegano dalla Procura, è frutto di una valutazione provvisoria, basata sugli elementi raccolti sino ad oggi. Tuttavia, la questione rimane aperta e sarà oggetto di ulteriori accertamenti nelle fasi successive del procedimento penale, nel pieno rispetto dei diritti di difesa e del contraddittorio, come previsto dalla legge.
L'inchiesta continua a fare luce su un fenomeno preoccupante che coinvolge le istituzioni e l'abuso di potere da parte di chi, con il suo ruolo, dovrebbe tutelare la legge e la sicurezza dei cittadini.
(Fonte Procura della Repubblica Matera)