È il risultato del rapporto elaborato da Confindustria e Srm
(ACR) - “Tra il primo trimestre del 2017 e l’analogo periodo dell’anno in corso l’occupazione è aumentata nel Mezzogiorno di 61mila unità, un risultato determinato in gran parte dal risultato particolarmente positivo di alcune regioni come Abruzzo (più 36 mila occupati), Sardegna (più 13 mila occupati) e Puglia (più 11mila e 500 occupati), ma non dalla Basilicata, dove l’incremento dell’occupazione si arresta a sole 3000 unità”. Lo rileva il consigliere regionale Michele Napoli sulla base delle risultanze del tradizionale rapporto elaborato da Confindustria e SRM (Studi e Ricerche per il Mezzogiorno) sulla situazione socio economica delle regioni meridionali. “Il risultato poco lusinghiero fatto registrare dalla nostra regione sul fronte dell’occupazione - aggiunge Napoli - deriva dall’incapacità di comprendere che gli incentivi all’occupazione non sono da soli sufficienti a garantire maggiore occupazione, se non accompagnati da idonee politiche della formazione con cui assicurare ai ragazzi quelle competenze specialistiche che le imprese hanno difficoltà a reperire sul mercato e soprattutto da misure che favoriscono la crescita delle imprese stesse”. “Le dinamiche occupazionali in Basilicata si colorano di tinte ancor più fosche - prosegue il Vice Presidente del Consiglio regionale - se si guarda all’andamento delle ore Cassa Integrazione Guadagni che nei primi quattro mesi del 2018 sono aumentate del 61,8% rispetto all’analogo periodo del 2017”.
“Un dato quest’ultimo - conclude Napoli- in controtendenza assoluta rispetto alle altre regioni del Sud dove le ore di Cassa Integrazione Guadagni scendono del 25,3%, analogamente a quanto si verifica al Centro Nord (- 37,2%) e in media in Italia (-34,4%)”.