Con un documento firmato e depositato in data odierna (11 settembre), l’intera minoranza consiliare (Bianco, Di Pierri, Leone, Maiuri e Modarelli), preso atto della crisi ormai perdurante dell’amministrazione comunale di Policoro, che sta comportando da tempo l’abbandono della Città a sé stessa e l’assenza di ogni prospettiva programmatica, ha chiesto un consiglio comunale straordinario per capire se ci sono possibilità e soprattutto la volontà di uscire da questa drammatica situazione o se invece le tattiche, le poltrone ed i veti incrociati, magari provenienti anche da “livelli partitici superiori”, debbano continuare a tenere in ostaggio l’intera comunità. Manca da tempo un assessore (tra l’altro anche all’agricoltura e turismo) che ha lasciato l’incarico in piena estate, si sono formati nuovi - e sino ad ora sconosciuti - gruppi all’interno della maggioranza, le commissioni sono bloccate, non esiste alcun raccordo tra Giunta e Consiglio. La Città è allo sbando : le scuole, l’ospedale, l’agricoltura, lo sviluppo urbanistico, la sicurezza, l’igiene urbana, l’economia e il turismo ed altro, sono tutti problemi reali di cui il sindaco non si sta seriamente occupando mentre invece lo stesso continua a prospettare una soluzione politica ed una delega assessoriale al giorno ma tutto si conclude puntualmente con un nulla di fatto. La discussione, allora, ritiene la minoranza, è assolutamente necessaria e peraltro consona ad una comunità che dovrebbe essere democratica
e come tale trasparente nelle sue scelte e volta al perseguimento dell’interesse pubblico. Seppure le due coalizioni oggi di minoranza siano state spesso contrapposte su molti temi, e comunque antagoniste nella scorsa competizione elettorale (una faceva capo a Di Pierri e l’altra a Leone), le stesse, in questo delicato momento ritengono di dover unire le forze per poter portare in consiglio comunale i problemi reali della Città che invece Mascia ed i suoi (saranno ancora suoi) continuano a nascondere inseguendo, evidentemente, altri interessi e incastri politici, a vario livello, che con la Città c’entrano davvero molto poco. Se soluzioni non se ne intravedono, ritiene la minoranza, è opportuno che Mascia ne dia atto ed ove occorra formalizzi subito le sue dimissioni evitando il penoso trascinarsi di uno stallo amministrativo ormai cronico e dunque insopportabile.