Circa 200 atleti Special Olympics impegnati in gare di atletica, bocce ed equitazione
Si sono conclusi domenica 12 maggio i giochi “Play the Games”, riservati a persone con disabilità intellettive e organizzati in Basilicata da Special Team di Venosa, Centri di Riabilitazione dei Padri Trinitari di Venosa e Bernalda, Accademia Equestre Family Horses di Ginosa Marina e Special Olympics Italia Team Basilicata. Tre giorni di gare all’insegna dell’inclusione e del divertimento, che hanno visto impegnati nelle discipline di atletica, bocce ed equitazione circa 200 atleti Special Olympics appartenenti alle 19 delegazioni accreditate da 8 regioni diverse (Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia): Agorà di Arezzo, Albatros di Capurso (BA), All Stars di Arezzo, Andromeda di Reggio Calabria, Anffas Cisterna di Latina, Club Athena di Melfi (PZ), Fuori Centro di Paliano (FR), Gocce di Corato (BA), Green Project di Biccari (FG), Il Cerchio di Spoleto (PG), Il Gabbiano Aias di Melfi (PZ), L’Aquilone di Reggio Calabria, L’Orizzonte di Gela (CL), La Coccinella di Bernalda (MT), Lucky Friends di Lamezia Teme (CZ), Osmairm di Laterza (TA), San Giovanni De Matha di Venosa (PZ), Scavalcando di Pianella (PE), Sportinsieme Fara Sabina di Passo Corese (RI).
Teatro delle gare sono stati l’impianto sportivo del Campo Scuola “Raffaele Duni” di Matera e il campo sportivo “Michele Lorusso” di Bernalda per l’atletica, l’Alessidamo Club di Metaponto per le bocce, il maneggio del centro Family Horses di Ginosa Marina per l’equitazione. Alla cerimonia di apertura, svoltasi nella serata di venerdì 10 maggio presso l’anfiteatro dell’Alessidamo Club, ha preso parte il vicepresidente di Special Olympics Italia Federico Vicentini. Dopo la presentazione delle squadre e l’arrivo delle bandiere di Italia, Unione Europea e Special Olympics Italia, la corsa con la fiaccola del tedoforo ha portato all’accensione di rito del tripode olimpico. L’inaugurazione si è chiusa con il giuramento dell’atleta Special Olympics: «Che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze».
Grande l’entusiasmo di tutti i partecipanti, che hanno trasformato i campi di gara in luoghi di festa e condivisione, dove la diversità viene premiata come un valore e l’inclusione si fa colonna portante di una società sana. Immancabile il tifo sfrenato di tecnici e familiari, che dagli spalti hanno incoraggiato e incitato i propri atleti, ma anche gli avversari, che tali non sono mai quando si tratta di Special Olympics. Momento culmine di tutte le gare, come sempre, è stato quello della consegna delle medaglie, che rappresenta per i partecipanti una gratificazione per gli sforzi compiuti e per l’impegno dimostrato.
La formula dei “Play the Games” prevede un lungo calendario di eventi regionali e interregionali programmati in vari fine settimana, con tappe su tutto il territorio nazionale. Un’unica grande festa che attraversa l’Italia, diventando un prezioso strumento per sensibilizzare i territori, diffondere la conoscenza sulla disabilità intellettiva ed educare i più giovani alla comprensione e alla valorizzazione della diversità in ogni sua più ampia espressione.