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“Per salvaguardare la tenuta unitaria del Paese, l’unica autonomia possibile rimane quella definita dall’art. 116 della Costituzione. I cittadini e le cittadine di Basilicata hanno il diritto di conoscere quale sia la visione prospettica sul tema dell’Autonomia differenziata e riteniamo che il Governo regionale debba assolutamente esprimere, e in tempi brevi, una posizione a difesa degli interessi della Basilicata.”.

Lo rende noto il Consigliere Luca Braia (AB), primo firmatario della mozione su “Autonomia regionale e articolo 116 della Costituzione”

“Posizione peraltro già espressa il 20 marzo 2018 - prosegue il Consigliere Braia - dal precedente Consiglio Regionale approvando una risoluzione su Regionalismo differenziato che impegna la Giunta regionale a “predisporre, sentiti i Dipartimenti regionali, un documento per settori relativi alle potenzialità/opportunità del regionalismo differenziato, da inviare alle componenti Commissioni consiliari.

La risoluzione, inoltre, impegnava il Presidente del Consiglio Regionale “a predisporre un calendario delle attività delle Commissioni al fine di avviare un percorso di largo confronto e approfondimento con UPI, ANCI, parti sociali, associazioni e rappresentanze del mondo del lavoro e delle imprese” oltre che, ancora, “ad avviare un’attività di confronto e supporto sul documento di indirizzo in sede di Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni.

Chiediamo con forza, insieme ai colleghi Consiglieri cofirmatari Pittella, Polese, Cifarelli e Trerotola che vengano confermati gli impegni presi dal Consiglio con la deliberazione n. 726 del 20 marzo 2018.

Una autonomia che sappia tenere insieme le esigenze di maggiore efficienza ed efficacia della pubblica amministrazione e allo stesso tempo garantire che tutti i cittadini siano uguali non solo di fronte alla legge e, soprattutto al fisco, ma anche sul lato dei diritti.

Per raggiungere questo obiettivo è prioritario condividere alcuni punti oggetto del confronto tra Regioni e Governo: il riconoscimento delle competenze richieste dalle Regioni, la definizione per ciascuna competenza dei livelli essenziali delle prestazioni, il monitoraggio pubblico, il ruolo centrale del Parlamento per il controllo ed eventuali correzioni che si rendessero necessarie, il pieno finanziamento agli Enti Locali delle funzioni pubbliche assegnate, il collegamento dell’erogazione delle risorse alla verifica dell’efficienza della spesa, il recupero della potestà statale su materie nevralgiche per lo sviluppo nazionale.

Solo in questo modo - conclude Luca Braia- l’autonomia delle Regioni può rappresentare uno strumento per migliorare la vita dei cittadini e non una “scorciatoia” per alimentare egoismi territoriali e luoghi comuni.”