E’ quanto emerso ieri sera dal film “C’era una volta in Italia” proiettato nel cinema Il Piccolo di Matera.
L’iniziativa, organizzata dal Collettivodonnematera e dall’Associazione Energheia, cui hanno aderito l’ANSB e il Comitato Difesa dell’Ospedale di Tricarico si è svolta alla presenza dei registi del film Federico Greco e Mirko Melchiorre e di alcuni protagonisti dell’opera cinematografica, assai interessante. Presenti altresì l’Avv.Leonardo Pinto e il Dott.Giuseppe Savino per l’ANSB (Associazione Nuova Sanità e Benessere), e il Dott.Rocco Casalaspro e Nicola Sardone per il Comitato di difesa dell’Ospedale di Tricarico.
Il film ha fatto emergere, su fatti veri e circostanziati, la volontà politica di voler affossare la sanità pubblica per fare spazio alla sanità privata.
A margine della proiezione, l’ANSB ritiene di esternare le seguenti riflessioni e considerazioni.
La salute non ha colore politico, per cui ben vengano iniziative, come quella di ieri, da parte di chiunque sostenga il Servizio Sanitario Nazionale approvato con la legge 392/1978;
La politica non può continuare ad essere sorda e cieca di fronte alle disfunzioni dei servizi sanitari pubblici che provocano morte e disperazione degli indigenti che non hanno la possibilità economica per ricorrere a cure a pagamento;
Lo sfascio della sanità pubblica, anche in Basilicata, costituisce vero allarme sociale che, per disperazione, induce il cittadino ad atti inconsulti. Giovedì scorso si è verificato un increscioso episodio davanti al CUP dell’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera. Un utente, recatosi per il secondo giorno al CUP per prenotare una visita medica, in assenza di date disponibili a breve e avendo necessità di effettuare tale visita, si è scagliato fisicamente contro il vetro dello sportello.
Quindi le lunghe liste di attesa costituiscono ormai vero allarma sociale e motivo di pericolo per l’ordine pubblico. Da ciò consegue che i Prefetti, stante la paralisi della sanità pubblica, è necessario che intervengano per verificare se esistano ancora le condizioni di una gestione ordinaria delle Aziende Sanitarie lucane.
Si dice che uno principali problemi che affligge la sanità pubblica sia la carenza di medici; però si continua a “conservare” il numero chiuso dei corsi di laurea in medicina.
Dal film proiettato ieri sera, è emersa, come affermava Gino Strada, la complicità della classe medica nel fallimento del sistema sanitario pubblico.
Dev’essere compreso, senza possibilità di deroghe, che i costituenti, con l’art.32 Cost., oltre a sancire la tutela della salute quale diritto fondamentale dell’individuo, hanno pure precisato che tale diritto è correlato all’interesse della collettività. Infatti, se si gode buona salute si può lavorare per sostenere se stessi e pagare le tasse; in difetto, ciò non è possibile.
La sanità pubblica dev’essere sostenuta dalla fiscalità nazionale, come l’istruzione ed altri servizi essenziali tesi a garantire la pace sociale.
Pertanto, il sistema “aziendalistico del pareggio di bilancio” non deve e non può essere applicato alla sanità; la quale non deve produrre utili, ma salvare vite umane a prescindere dai costi.
L’ANSB persegue un nuovo modello di sanità pubblica che veda al centro il malato e non gli addetti ai lavori (medici, infermieri, amministrativi, managers ecc.).
Concludendo: poiché le carenze e i disservizi di tutte le strutture ospedaliere pubbliche lucane costituiscono, ormai, allarme sociale con riflessi negativi sull’ordine pubblico (come provano i gesti disperazione che bisogna prevenire), l’ANSB invita i Prefetti di Potenza e Matera ad intervenire affinché le esigenze di visite specialistiche urgenti vengano soddisfatte; agli stessi si chiede altresì di valutare la sussistenza delle condizioni per la permanenza del sistema sanitario ordinario e, in caso negativo, di promuovere ogni idonea iniziativa per il commissariamento immediato della sanità pubblica lucana. Questo, perché, la politica regionale non è in grado di garantire il buon funzionamento della sanità pubblica.
Data, 17 dicembre 2022
Avv.Leonardo Pinto