Dolore e commozione per la scomparsa, a Roma, del regista e documentarista Luigi Di Gianni, Presidente della Lucana Film Commission, ed autore di diversi docufilm dedicati al rapporto tra magia e religione. Di Gianni nei suoi documentari ha analizzato il comportamento dell’essere umano sotto molteplici aspetti, sociale, culturale, religioso. Instancabile regista, ha raccontato il Sud con occhio attento, tratteggiandone gli aspetti più autentici. Nato a Napoli nel 1926, da madre casertana e padre lucano, fu allievo del regista Alessandro Blasetti. Nel 1954 si diplomò al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, realizzando nel corso della sua carriera cinematografica diversi film documentari, tra i quali “Magia Lucana”, che vinse il primo premio al Festival di Venezia nel 1958,”Il culto delle pietre” (1967), premiato al Festival dei Popoli, e “La Madonna in cielo e la Matre in terra”(1967). Di Gianni fu, anche, autore di diversi programmi Rai, tra i quali l’indimenticabile sceneggiato del 1978, “Il processo”, tratto dall’omonimo romanzo di Franz Kafka, dove diresse, tra gli altri, Piera Degli Esposti, Milena Vukotic e Leopoldo Trieste, ottenendo un grande successo di critica e di pubblico. Nel corso della sua lunga carriera il documentarista è stato, anche, docente di regia - cinema documentario, al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, dal 1977 al 1997, nonché insegnante di tecniche e metodologie degli audiovisivi applicati alle scienza antropologiche, alla Facoltà di Magistero dell’Università di Palermo. Mentre, dal 1994 al 2004, è stato docente di “Istituzioni di regia” alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Calabria, e docente di antropologia visuale all’Università di Lecce. Da sempre legato alla Basilicata, nel 1958, Di Gianni ha realizzato un documentario dedicato alla terra lucana, avvalendosi di documenti sonori raccolti sul campo da Diego Carpitella, ed Ernesto De Martino. Con ricostruzioni appositamente realizzate e documenti sonori reali, associati ai filmati di Di Gianni sulle tradizioni contadine, nel documentario viene mostrato uno spaccato di vita lucana, che racconta aspetti peculiari ed autentici, la vita nei campi, i riti propiziatori in occasione della nascita, il lamento funebre. Nel 1974, inoltre, il regista ha girato l’unico film di finzione in Basilicata, tra Craco, Pistici e Matera, il “Tempo dell’inizio”. Attraverso le sue pellicole, con grande sensibilità, Di Gianni ha scavato nel profondo dell’anima e della psiche umana.
Antonella Domenica Gatto